Descrizione
CHIESA SAN PAOLO APOSTOLO
L’attuale costruzione della chiesa realizzata agli inizi del XX sec. ha di molto stravolto l’originaria struttura, risalente al XII sec. e rimaneggiata durante il 600e 700. Al suo interno conserva alcune tele del XVII sec. La chiesa è a tre navate, con una piccola cappella sul lato sud della navata laterale. Il campanile è posto nella parte sinistra del prospetto principale. L’abside, circolare, è posto sul lato ovest della chiesa. Le navate laterali ospitano quattro altari. Il presbiterio, a quota soprelevata di un gradino rispetto alla navata, ospita sulla parete di fondo il grande quadro raffigurante San Paolo Apostolo.
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA NEVE
La chiesa sorge lungo il sentiero che da Pisoniano giunge al Santuario della Mentorella. Non si conosce la data di fondazione dell’edificio, ma è probabile che siastata costruita tra il XVI e XVII secolo. La facciata presenta forme rettangolari con un unico ingresso e terminante con un’edicola triangolare. L’interno è a navata unica con un arco a tutto sesto a separare il presbiterio. Al suo interno l’immagine mariana è conservata sull’altare maggiore ed è una copia di quella venerata nella romana chiesa di S. Maria Maggiore, la famosa “Salus Populi Romani”(salvezza del popolo romano). Ad Agosto, in suo onore, si svolge una processione in cui viene sparata della neve, in ricordo della miracolosa nevicata che si verificò a Roma in piena estate.
CHIESA DI SANTA VITTORIA
L’edificio sorge fuori dall’abitato e secondo le fonti storiche fu ricostruita su un precedente edif icio ecclesiastico. La facciata è di forme semplici con unico ingresso e due f inestre quadrangolari posti ai lati. L’interno è a navata unica con abside piatta e prima di elementi decorativi. La tradizione, invece, vuole che l’edificio sorga esattamente lì dove la predetta Santa con sua sorella Anatolia abitò nel periodo in cui infuriavano le persecuzioni volute dall’imperatore romano Decio. Qui nell’ XI secolo, fu ritrovata una tavola preziosa del X-XI secolo in cui è ritratta la Santa benedicente con la destra mentre con la mano sinistra stringe una corda legata ad un drago. La presenza di quest’ultimo è legata ad un’antica leggenda secondo la quale la bestia avrebbe causato una pestilenza nei paesi gravitanti intorno a Ciciliano; solo l’intervento della Santa, scacciando l’animale, avrebbe salvato la popolazione. Ed è per questo che la Santa viene raffigurata sempre insieme alla figura del drago.